Object empathies: Networked digital sculpture studio

Professors
Stephanie Owens [US]

Immagine per Object Empathies


Object empathies: Networked digital sculpture studio

The workshop is the first step of a project (called Mare Nostrum) to physicalize the immaterial networks and social links between global cities through tangible sculptural form. In concept, it takes shape as a migrant, itinerant boat on the sea of collective data and recent awareness of the human suffering which results from forced international mobilization.
This first voyage in this sea will be realized in this workshop through a partnership between IUAV University and Cornell University. During the workshop a Venetian boat and other objects, relevant to travel and symbolic of Venice as a port and a crossroad of migrants and travelers, will be chosen for 3D reality scanning. Documentation about the boat, immigration in Venice and refugee status will be collected.
The scanning process will produce 3D stereolithographic files and photogrammetric imagery in order to reverse engineer a Venetian boat whose data will be shared through cloud-based, 3D modelling software. The resulting sculpture, scaled 1:1 and combined with augmentations formed of similar 3D scanned smaller objects will be fabricated at Owen’s digital sculpture studio at Cornell with found cardboard and other recyclable materials.
The complex model, combining the original 3D scan plus the added 3D forms, will together create a singular sculpture as ad hoc artifact, a “real” boat that shows the traces of its travel across the world in a mediated object morphology.


Il workshop costituisce l’inizio di un progetto, Mare Nostrum, che ha l’obiettivo di rendere tangibili, sotto forma di sculture, le reti immateriali e le relazioni sociali esistenti tra le città e le aree geografiche del mondo globalizzato. Il concetto prenderà la forma di una barca di migranti che solca il mare dei dati digitali e dei dati reali che testimoniano la sofferenza umana prodotta dalle migrazioni di massa.
Il primo viaggio in questo mare sarà realizzato durante il workshop, condotto in collaborazione fra IUAV e Cornell University. Una imbarcazione veneziana insieme con altri oggetti, che siano rilevanti per il tema del viaggio e della migrazione e simbolici del ruolo di Venezia come porto e porta sul Mediterraneo, verranno scannerizzati in 3D. Sarà raccolta, come parte integrante dell’opera finale, documentazione sulla barca, sull’immigrazione a Venezia e sulla condizione dei profughi.
Il processo di scannerizzazione realizzerà un processo di reverse engineering dell’imbarcazione, producendo dei file stereo litografici e immagini fotogrammetriche che verranno condivise con un software per la modellazione in 3D. Il modello in scala 1.1, insieme con i modelli degli altri oggetti scelti nella ricerca, verrà realizzato nello studio di scultura digitale di Stephanie Owens a Cornell con cartone recuperato e altri materiali riciclabili.
L’intero processo, combinando le scannerizzazioni originali con le forme riprodotte in 3D, vuole creare un artefatto ad hoc, un’originale scultura di una “vera” barca, che mostra le tracce del suo viaggio nel mondo attraverso la sua modificata morfologia.

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