Armando Dal Fabbro PETROLEUM

Professor
Armando Dal Fabbro [IUAV]

Assistants
Camilla Donantoni, Patrizio Martinelli

BLU PETROLIO

PETROLEUM
Extractions Excavations Emergences

Notes 1
Background

In the contemporary debate on project’s culture, the topic of urban/architectural renewal has a key role. It reflects the current social and economic situation, for which the theme of regeneration, recycling and re-use concerns the various worlds and areas of human life.
In particular, the research project aims to point the way to the needs of current reality, so there is a design of the already built, rather than to build the “new”, especially in the conservation design process which transforms, regenerates and recreates the existing.
Regeneration can aspire, in the reconsideration of the relationship with the collective memory, to preserve a link with the origins, which are expressed in the continuity of buildings, places and spaces‘s life. The direct comparison between old and new can therefore evoke history.

Notes 2
Theme introduction [metaphysical]

The topic of the workshop is the intervention within Insula Ovest an area of about 180 hectares.
The proposal is to identify a series of small and large open spaces, interstitial, used or partly dismissed, in relation with existing buildings, the land-water boundaries and the frayed borders in between interior areas, to offer them a transformation of an overall design.
Starting from what exists, the project has to be interpreted as identification of the place, working on the footprints and redesigning the industrial reality.
The interventions willl be precise, limited and minimal, dealing with the layering, the excavations and the extrusions. Little, very little, almost nothing in these gestures, but powerful in order to evoke the character of the places, rather than to translate them into something else.

Notes 3
Sources

“My cinematographic taste comes not from movies, but from figurative fields. What I have in my mind as a vision, as a field of view, are the frescoes by Masaccio and Giotto” (Pier Paolo Pasolini 1962)

“In the evening I looked down, by a road bridge, the outskirts of the ring road below, which showed in ever changing golden colors; and even today, my thoughts of that moment seem reasonable to me, today: that Goethe himself would have to envy me because I was living now, at the end of the 20th century” (Peter Handke 1985)

“We live the season of a double nostalgia: the pain of the coming back invests with the same intense passion the time of memory, the images of a past that seems perfect because it’s gone, and the space of project, with the figures of a future that is perfectly made, just because built in our thoughts. Nostalgia for the past and nostalgia for the future intertwine and shine with the light of our present melancholy, at once fascinated by the richness and beauty that history has distilled, by emotion and by challenge that the project inescapably promises. History and project. Elegiac size and existential pulsion” (Costantino Dardi 1987)

“Looking at Porto Marghera (…), my attention was caught by some images that suggested to me the idea of time and life that takes advantage of it to transform the state of things. So I started working on the topic of re-appropriations: small signs of a life which continues, changing itself” (Alessandra Chemollo 1997)

Notes 4
Postponed preface

The architectural project we suggest for these areas, affected by the inexorable and unpredictable history’s course, requires the activation of a knowledge process. This process is in according to a path which, from pure abstraction of thought, comes to a “putting into context”, essential to the strenght of the intervention, using the formula expressed in a 1992 essay by the knowledge psychologist Claude Bastien: “the cognitive evolution isn’t oriented towards the implementation of more and more abstract knowledge but, on the contrary, towards putting them into context (…) the contextualization is an essential condition of effectiveness”.
The duty of good architecture, but also the suggestion of our workshop, is to weave and twist together. A project that recognizes places as whole parts and in relation to each other.


PETROLIO
Estrazioni Escavazioni Emersioni

Appunto 1
Antefatti

Nell’ambito del dibattito contemporaneo sulla cultura del progetto, la questione dell’urban/architectural renewal è centrale, e rispecchia l’attuale congiuntura sociale ed economica, per la quale il tema della rigenerazione, del riciclo, del riuso, riguarda da tempo i più vari mondi e settori del vivere e speculare umano.
La ricerca progettuale in particolare ha come obiettivo di indicare una via alle necessità della realtà attuale, per cui ci si trova a progettare il costruito, più che a progettare e costruire il “nuovo”, soprattutto nella conservazione che trasforma, rigenera e ricompone l’esistente.
La rigenerazione mira, nel ripensamento del rapporto con la memoria collettiva, a preservare un legame con l’origine, che si esprime nella continuità della vita degli edifici, dei luoghi e degli spazi: il confronto diretto fra nuovo e antico può dunque evocarne, trasformata/trasfigurata, la loro storia.

Appunto 2
Introduzione del tema [metafisico]

Tema progettuale è l’intervento all’interno dell’Insula Ovest, un’area di circa 180 ettari. Si propone di individuare una serie di piccoli e grandi spazi interstiziali, utilizzati o parzialmente in disuso, in relazione con gli edifici esistenti, con i limiti fra terra e acqua, con i bordi sfrangiati interni fra le aree, per offrirne una trasformazione all’interno di una visione complessiva.
Interventi circoscritti e puntuali, da affrontare attraverso la stratificazione, lo scavo, l’estrusione; interventi mirati, che vogliono tuttavia avere la forza di evocare il carattere del luogo, portandolo alla luce, più che tradurlo in altro da sé.

Appunto 3
Le fonti

“Il mio gusto cinematografico non è di origine cinematografica, ma figurativa. Quello che io ho in testa come visione, come campo visivo, sono gli affreschi di Masaccio e di Giotto” (Pier Paolo Pasolini 1962)

“A sera guardai poi da un ponte stradale in periferia la tangenziale di sotto, che si mostrava in mobili colori dorati; e anche oggi mi sembra ragionevole la mia riflessione di allora: che uno come Goethe avrebbe dovuto invidiarmi perché vivevo adesso, alla fine del 20° secolo” (Peter Handke 1985)

“Viviamo la stagione di una doppia nostalgia: il dolore del ritorno investe con la stessa intensa passione il tempo del ricordo, le immagini di un passato che ci appare perfetto proprio perché trascorso, e lo spazio del progetto, le figure di un futuro che ci risulta compiuto proprio perché pensato. Nostalgia del passato e nostalgia del futuro si intrecciano e illuminano della luce della malinconia il nostro presente, affascinati ad un tempo dalla ricchezza e dalla bellezza che la storia ha distillato, dall’emozione e dalla sfida che il progetto ineluttabilmente prospetta. Storia e progetto. Dimensione elegiaca e pulsione esistenziale” (Costantino Dardi 1987)

“Guardando Porto Marghera (…), la mia attenzione è stata catturata da alcune immagini che mi suggerivano l’idea del tempo, e della vita che approfitta del tempo per trasformare lo stato delle cose. Ho cominciato così a lavorare sul tema delle riappropriazioni: i piccoli segni di una vita che continua, trasformandosi” (Alessandra Chemollo 1997)

Appunto 4
Prefazione posticipata

Il progetto di architettura che si propone in queste aree, compromesse dall’inesorabile e imprevedibile corso della storia, presuppone l’attivazione di un processo di conoscenza e di interpretazione, secondo un percorso che dalla pura astrazione del pensiero arriva alla “messa in contesto”, essenziale all’efficacia dell’intervento, per usare la formula espressa in un saggio del 1992 dallo psicologo della conoscenza Claude Bastien: “L’evoluzione cognitiva non si orienta verso la messa in opera di conoscenze sempre più astratte ma, al contrario, verso la loro messa in contesto (…) la contestualizzazione è condizione essenziale dell’efficacia”.
Tessere insieme, intrecciare, questo il compito della buona architettura e della proposta del nostro workshop. Un progetto di riconoscimento dei luoghi come parti compiute e in relazione fra loro.